Panoramica
Un tracciato per una breve camminata e facile camminata che ci porta sul luogo in cui è caduto Francesco Baracca il 19 giugno 1918 (Il Sacello Baracca – di cui parliamo nell’itinerario 2 – non è collocato nel luogo di caduta) passando per un invaso di tipo carsico, la Busa dee Rane.
Parte di questo percorso è presente nell’ itinerario 3 che è decisamente più impegnativo e appetibile per il runner esigente.
Chilometraggio
Km. 7
Dislivello positivo
D + 138
Descrizione tecnica
Dal parcheggio si sale verso il Montello per via Genio Zappatori fino a incrociare sulla sinistra via Gianbattista Canal (all’interno ci sono dipmti del Canaletto) che si percorre fino allo Stradon del Bosco per poi proseguire dritto per la Presa 3 fino al bivio con il capitello al centro. Qui si prende la strada in salita sulla destra fino al km. 1.800 quando, sulla destra, un cartello indica la direzione da prendere.
Poco dopo, a sinistra, si vede la Busa dee Rane
…… e poco più in là la Croce Baracca che indica il punto in cui è stato rinvenuto l’aereo abbattuto del Maggiore Francesco Baracca.
Al bivio in cui si trova una casa diroccata si tiene la destra e poco dopo si sbuca sulla Presa 4.
Si scende per questa Presa asfaltata fino ad incontrare a sinistra il capitello prima incontrato in salita e si procede dritti fino ad incrociare lo Stradon del Bosco. Girando a sinistra e poco prima della chiesa a destra, si arriva al punto di partenza.
Punto di partenza
Bavaria, parcheggio Osteria Montello, lungo la Schiavonesca
Profilo altimetrico
Mappa
Traccia GPS
Punti di interesse
Croce Baracca
Il 19 giugno 1917, il pilota era impegnato in un’azione di mitragliamento a volo radente sopra Colle Val dell’Acqua, sul Montello, l’asso italiano venne abbattuto. Baracca fu colpito da un biplano austro-ungarico non visto, o visto troppo tardi quando già l’asso era stato colpito dalla prima delle due raffiche sparate dall’osservatore. Il pilota Max Kauer e l’osservatore Arnold Barwig hanno fornito una documentazione che sarebbe stata sufficiente a far accreditare loro la vittoria verso chiunque altro, ma continuamente rifiutata dalle autorità italiane per motivi propagandistici, in tempi in cui l’esito della guerra era ancora incerto. Verrà ritrovato qualche giorno dopo, il 23 giugno, dal capitano Osnago, compagno dell’ultimo volo, che su segnalazione dell’ufficiale Ambrogio Gobbi raggiunse le pendici del Montello (località “Busa delle Rane”) con il tenente Ranza ed il giornalista Garinei del Secolo di Milano. Qui, accanto ai resti del velivolo, si trovava il corpo di Baracca: ustionato in più punti, presentava una ferita nell’incavo dell’occhio destro, alla radice del naso. Le ali e la carlinga dello SPAD S.VII erano carbonizzati, il motore e la mitragliatrice infissi nel suolo e il serbatoio forato da due pallottole. Le esequie si svolsero il 26 giugno a Quinto di Treviso, alla presenza di autorità civili e militari, e l’elogio funebre venne pronunciato da Gabriele D’Annunzio, ammiratore del pilota di Lugo. La salma di Baracca verrà poi inumata in una cappella sepolcrale nel cimitero di Lugo.
Da https://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Baracca
Busa dee Rane
Un invaso di tipo carsico con un ecosistema caratteristico delle aree umide e che contiene vari organismi vegetali come le piante acquatiche e animali come anfipodi, isopodi e vari tipi di larve. Il nome deriva dalla grande presenza di rane come la esculenta e la temporaria, rospi come il Bufo bufo e bisce d’acqua come la Natrix natrix e la Natrix tasellata.
Busa delle Rane
Autore
Gianni Marconato