Panoramica
Questo bellissimo itinerario l’ho percorso in un allenamento di gruppo organizzato dai ragazzi della DueRocche asd. Tracciato tecnico, partendo da Cornuda, con una salita impegnativa per raggiungere la cima del monte Sulder e con la possibilità di visitare l’osservatorio Marocco. Successivamente attraversa il Monte Forcella, il Col de Spin ed il Monte Fagarè con il suo Santurario della Madonna della Rocca, per poi ritornare a Cornuda passando per il Monumento-Ossario ai Caduti 1848.
Chilometraggio
11,32Km
Dislivello complessivo
560 mt. D+
Descrizione tecnica
Partendo dal parcheggio della Biblioteca comunale di Cornuda, dove posso parcheggiare la mia macchina in un luogo sicuro. Iniziamo il nostro percorso procedendo verso destra per Via Franzoia evitando il cavalcavia imboccando la via a destra, svoltare a sinistra per Viale Dei Colli, a destra in Via 8/9 Maggio 1948 e dopo 550 mt. prendere la stradina a sinistra che mantiene lo stesso nome della via principale.
Dopo 150 mt. girare a sinistra per Via San Martino, dopo 200 mt., all’altezza del capitello, girare a sinistra salendo sullo sterrato del Troj dea Fontana del Mago (salita tecnica per i prossimi 1,5 Km fino al raggiungimento del Monte Sulder) , a 200 mt. a destra lungo il sentiero 75, ancora 250 mt. a destra per il sentiero 76, dopo 1,2 Km raggiungete la cima del Monte Sulder e la possibilità di visitare “L’osservatorio Marocco”.
Scendere verso sud lungo il sentiero 72, dopo 300 mt. girare a destra lungo il sentiero 63, dopo 500 Mt. tenere la sinistra per entrare nel sentiero 74, dopo subito ancora a sinistra in discesa per 1 Km. Svoltare a destra percorrendo in salita il sentiero 62, arrivati al capitello di S.Antonio girare a sinistra lungo al sentiero 74, a destra, al passaggio di Nord-ovest dritto, dopo 200 mt. a destra, dritti prima al sentiero 80 e poi al sentiero 1 fino a raggiungere il “Santuario della Madonna della Rocca”.
Scendere lungo strada asfaltata di Via Madonna della Rocca per 600 mt., A destra c’è la possibilità di visitare il “Monumento Ossario ai Caduti 1848”, scendere lungo la stradina sterrata che costeggia l’ossario, per poi trovarsi in via San Martino, girare a sinistra, a destra in Via 8-9 Maggio 1848, a sinistra in Viale dei Colli, subito dopo il passaggio sotto il cavalcavia a destra in Via Franzoia, ed il parcheggio di partenza si trova sulla sinistra.
Punti di partenza
Parcheggio Biblioteca comunale di Cornuda
Fontanelle d’ acqua potabile
- Nel area parco giochi di fronte al Municipio di Cornuda
- Nel piazzale Monumento-Ossario ai Caduti del 1848
Profilo altimetrico
Mappa
Traccia GPS
per Google Maps
File gpx
Punti d’interesse
Osservatorio Marocco
Da questo punto lo sguardo, lungo il corso del Piave, si estende dal ponte di Fener fino a Nervesa della Battaglia e, più a sud, nelle giornate più limpide, si può arrivare sin quasi alla foce.
Data la posizione non è difficile immaginare l’importanza svolta da questo osservatorio durante la prima guerra mondiale. Da qui le truppe Italiane potevano controllare le linee nemiche disposte lungo il Piave, inoltre si può osservare l’Isola dei Morti, sita nel comune di Moriago della Battaglia, che è uno dei punti dove le truppe italiane, nell’ottobre 1918, sferrarono l’attacco finale alle truppe Austro-ungariche.
I vari avvallamenti che, lungo il cammino, si sono incontrati è ciò che rimane di una fittissima rete di trincee che si estendevano per tutti i colli e fino alla pianura, queste dovevano permettere un’adeguata difesa qualora le truppe nemiche avessero sfondato le nostre linee.
Dal libro Crespignaga nel tempo di O. Sartoretto e O. Sottana possiamo leggere:
“…sopra il Sulder vi era l’Osservatorio di guerra, unito al piano con teleferica. Altre postazioni di artiglieria erano annidate al Belvedere, presso la casa “pianure”, in località fornaci presso casa Colla, sulla cima del Calmoreggio e altrove. Sopra il Collalto vi era un altro osservatorio che dominava l’ampia vallata sottostante il Tomba, anche questo unito al piano con la teleferica. Sulla Caldretta, presso il confine con Caerano, si innalzava il pallone frenato come osservatorio aereo. Nella Villa Barbaro-Giacomelli (ora Volpi n.d.r.), aveva sede il Commando Generale (Generale Squillaci), Vari locali Sala Parrocchiale, casa De Nadai, Villa Fangazo (Ca’ Nani, attuale sede Municipale n.d.r.), casa Altin in Via Marconi, casa Carmagnola nella stessa via e casa. Favaro (ora Carmagnola) presso.
Santuario della Madonna della Rocca
Il Santuario della Madonna della Rocca visto salendo il Monte Sulder
Distrutta la Rocca da Cangrande della Scala (1317), rimase sul colle soltanto la cappella (edicola) esistente nella fortezza. Poco a poco, con l’interessamento e le offerte dei fedeli poté essere trasformata in Santuario.
Il nobile Annibale Scala, trovandosi padrone del colle della Rocca con le sue pertinenze, donò ai preposti della chiesa di Cornuda la piccola cappella – costruita all’interno della rocca – e volle che “esso luogo fosse lasciato a un prete di buona fama e vita… il quale abbia di continuo a far residenza in detto luogo…” Da allora la chiesa della Rocca ebbe sempre il suo sacerdote officiante.
Dal 1650 il sacerdote diocesano che prestava servizio religioso al santuario prese l’appellativo prima di priore e successivamente di rettore.
Nel 1638 mons. Gerolamo Contarini offrì come ex voto alla Madonna di Rocca un prezioso diamante.
Nel 1659 il rettore della cappella, l’asolano Stefano Boscaglia, si adoperò per riedificare una nuova e più ampia chiesa, ossia l’attuale Santuario, che fu restaurato dopo le danni della prima guerra mondiale.
Nel 1727 ci fu un evento prodigioso che salvò la vita ad un ragazzo fu travolto e schiacciato da una grande pietra di un muro: egli rimase illeso invocando “Maria vergine di Rocca salvatemi!“
Nel 1890 fu costruito il nuovo ed attuale campanile.
Nel 1918 il Santuario fu semidistrutto dalle granate austriache e quindi, dopo tre anni, fu restaurato.
Nel 1946 si completò il prolungamento della chiesa, inglobandovi il pronao fino alle quattro colonne della facciata, ricavandone così la tribuna per l’organo e i cantori.
Nel 1949-50 lungo la salita che porta al Santuario, a ricordo del passaggio della Madonna Pellegrina e dell’Anno Santo, furono costruiti i 15 capitelli raffiguranti i Misteri del Rosario, con dipinti del prof. Teodoro Licini di Padova
Monumento-Ossario ai Caduti del 1848
Curiosità:
Per il tracciato e la descrizione tecnica del percorso, ho utilizzato la cartina Tabacco n.70, perchè, a mio parere, nel web le mappe tipo Open Street Map non combaciano con la verità.
Autore:
Mirco Salvador