Spread the love
     
 
 
       

Panoramica

Un colpo d’occhio sui colli asolani con il percorso del primo tratto della Due Rocche

Una classica del trail running sui colli asolani, un percorso permanente ben tracciato da percorrere in tutte le stagioni con lo spirito del running, del trail running e del camminatore. 14 k tra andata e ritorno e di saliscendi, per poco meno di 700 metri di dislivello positivo.

Per chi non volesse farsi 28 K per andare da Rocca a Rocca arrivando al punto di partenza (c’è sempre il problema dell’auto), abbiamo suddiviso il percorso classico in due parti, la prima partendo da Cornuda e la seconda da Asolo e facendo, in entrambi i casi, il giro di boa a San Giorgio, balcone naturale sulla pianura trevigiana dal quale, nelle giornate con eccellente visibilità, spaziare con la vista fino al mare.

Un trail divertente e impegnativo, su sterrato, a volte sassoso e impervio, dentro il bosco, con tratti sigle track e un paio di rampe con buona pendenza. Può essere tranquillamente percorso anche in MTB (alcuni tratti de Le Terre Rosse sul Montello sono, però, decisamente più impegnativi).

Chilometraggio

Km 13,5

Dislivello positivo

D+ 650 metri

Descrizione tecnica

Usciti dal parcheggio si prende a destra per via 8 e 9 maggio prendendo sulla curva il tratto a semicerchio interno fino ad incrociare sulla sinistra e dopo un centinaio di metri, via San Martino. Al termine della via si segue a destra la freccia in legno con il numero 77, quello della strada forestale Val de San Lorenzo.

In quest’area tutti i percorsi sono segnalati con frecce in legno con inciso il solo numero del sentiero e, talvolta, con il nome della località verso cui dirigersi.

Per il tragitto in andata suggeriamo di procedere per la strada forestale senza salire alla Rocca di Cornuda (scalinata sulla destra ad inizio di via San Martino) dalla quale transiteremo sulla via del ritorno.

Salendo per quest’ampia strada sterrata per 2 k si incrocia il sentiero 1 che si segue girando a sinistra (nel ritorno, in questo punto, prenderemo il sentiero che porta alla Rocca di Cornuda).

Siamo, ora, sul tracciato delle Due Rocche che percorreremo con divertenti e impegnativi saliscendi per 3km e mezzo fino a Forcella Mostaccin. Lungo questo tratto ci troveremo davanti a più possibili deviazioni, ma il nostro percorso è sempre ben indicato dalla freccia in legno con il numero 1 o con Forcella Mostaccin.

In questo tratto di sentiero si possono ammirare in lontananza alcune cime dolomitiche e più vicino il Monte Tomba, le Prealpi trevigiane bellunesi e l’inconfondibile tempio del Canova a Possagno

Giunti in forcella si attraversa la strada asfaltata e si prosegue dritti prendendo il sentiero che sale ripido e lasciando a destra i ruderi di una casa.

Il rudere di casa Mostaccin che ci si lascia sulla destra

Una prima parte di ripida salita e successivamente si scende lungo una cresta fino ad un incrocio dove si trova un grande ulivo. Qui si segue l’indicazione per S. Giorgio (unica delle altre 3 strade che sale) dove si arriva per un sentiero sterrato agevole di poco meno di un km.

All’orizzonte il sole riflesso nella laguna di Venezia

Una sosta per ammirare il panorama, suonare la campana e si è pronti per il ritorno, che si fa percorrendo a ritroso l’itinerario fatto in andata per circa 5 k fino al punto in cui dalla Due Rocche si stacca un sentiero che troviamo sulla destra (da dove eravamo arrivati nell’andata) per andare alla Rocca di Cornuda.

Qui si prosegue dritto in salita (cartello “Rocca” con scritta poco visibile) e percorrendo un bel sentiero single track che gira intorno alla collina – percorso blu qui sotto – (seguire le indicazioni Due Rocche o freccia con il numero 1) in poco più di un chilometro si arriva sulla strada asfaltata che, in salita, porta alla Madonna della Rocca, o “Rocca”.

Dopo aver ammirato la pianura sottostante dal punto panoramico posto dietro la chiesa, si scende per la strada asfaltata fino al monumento all’artigliere dove all’inizio del piazzale si prende il sentiero in discesa che porta all’inizio di via San Martino percorsa all’andata.

Il Montello dalla Rocca di Cornuda

Volendo abbreviare il percorso di più di un km per arrivare alla Madonna della Rocca (percorso rosso qui sotto), una volta passato il tratto con tanti bambù, all’altezza della seconda casa, proprio davanti ad una freccia in legno che indica il sentiero 1, sulla sinistra inizia uno stretto sentiero in salita che in duecento metri porta nel piazzale della Rocca dal quale poi scendere per il percorso descritto qui sopra. Nel file GPX è tracciato il percorso più lungo.

Punto di partenza

Parcheggio “Brotto”, lungo la strada che dal centro città porta a Feltre.

Profilo altimetrico

Mappa

Traccia GPS

Punti di interesse

SENTIERO DELLE DUE ROCCHE

Il sentiero delle Due Rocche è una vecchia via di collegamento calcata da generazioni di contadini, pastori e boscaioli: molto noto e frequentato, consente la traversata completa della catena collinare dei Colli Asolani dalla Rocca di Asolo alla Rocca di Cornuda. E’ segnalato con frecce in legno e il n. 1.

Le varianti di percorso sono moltissime perchè, come da una colonna vertebrale, dal sentiero delle Due Rocche si diramano numerosi sentieri che consentono al visitatore di sperimentare sempre nuovi itinerari, ad anello e non. Un esempio è la deviazione che imbocca il sentiero 59 e consente di raggiungere Villa Barbaro di Maser.

Punti di riferimento sono la Chiesetta di San Giorgio, la sorgente Fornet e la Rocca di Asolo. I panorami mozzafiato si aprono da nord a sud, dalle Prealpi alle Dolomiti Bellunesi al Piave, dalla pianura con i colli Berici e i colli Euganei sino alla laguna di Venezia nelle giornate più limpide (da http://www.asolo.it/sentieri-dei-colli-asolani/).

COLLI ASOLANI

Gruppo di colline che si sviluppa da nordest a sudovest a partire dalla riva destra del Piave fino al torrente Musone. Difficile definirne i confini, in quanto i colli Asolani sono in continuità con altri rilievi più modesti, in particolare a nord e a ovest. Si presenta come una serie di dossi e creste, alternati a piccole valli. Sempre a partire da nordest, le cime principali sono il monte Sulder (473 metri), il monte Forcella (455 m), il monte Collalto (496 m, l’altitudine massima), il monte Calmoreggio (487 m), il colle Argenta (429 m), la Montagna Grande (403 m), il poggio San Martino (379 m). Il principale valico che mette in comunicazione i due versanti è la Forcella Mostaccin localizzata grossomodo a metà della catena. (da https://it.wikipedia.org/wiki/Colli_Asolani)

TRINCEE DEL FAGARE’

Nel Bosco del Fagarè, a metà strada tra Cornuda e Forcella Mostaccin, è possibile effettuare un sentiero chiamato appunto “delle Trincee”. Durante la Prima Guerra Mondiale le colline e le località nei dintorni di Cornuda rappresentarono un’area molto ambita, poiché offrivano la possibilità di spaziare con la vista dal Grappa al Montello.

FORCELLA MOSTACCIN

Valico che collega i due versanti dei colli asolani. È collocata tra il Collalto (496 m) e il Calmoreggio (486 m), le due cime più elevate della catena. Vi transita la SP 1 “Mostaccin” la quale inizia dal centro di Maser per poi ridiscendere verso Monfumo. Perpendicolarmente alla strada, in direzione est-ovest, si snoda il sentiero “delle Due Rocche” che percorre tutta la dorsale dei colli da Cornuda ad Asolo. Il nome ricorda la famiglia che viveva nell’unica costruzione della zona, un rustico ormai abbandonato posto alla sinistra della strada.

POGGIO DI SAN GIORGIO

Siamo sul più panoramico dei colli asolani: da qui il colpo d’occhio a 360 gradi è notevolissimo. Il colle s’individua facilmente dalla pianura per l’oratorio, dedicato a San Giorgio, che segna il profilo rotondeggiante della cima. Da qui si godono splendide vedute panoramiche sulla pianura sottostante, sul Montello e, più in lontananza sui colli Euganei e Berici e, nelle giornate più limpide si può intravvedere la laguna di Venezia.

Il colle di San Giorgio è frequentato dagli amanti del Bird-Watching per il passaggio di numerose specie di uccelli migratori.

(da https://www.magicoveneto.it/Trevisan/Maser/SanGiorgio-1.htm)

Autore

Gianni Marconato

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *