Panoramica
Affascinante anello di 15 k nelle valli di Comacchio, completamente su strada chiusa al traffico (occhio alle biciclette, però) attraversando zone umide e salmastre, tra fenicotteri, sterne e spatole. Corsa o camminata immersi nella natura, da integrare con un giro in barca o con la visita alla cittadina di Comacchio, nota anche come la piccola Venezia, e suoi due musei.
Proponiamo un paio di varianti, sempre tra terra e acqua, per accorciare l’anello o per aggiungere chilometri fino a 28.
Chilometraggio
Anello base intorno alle Valli Fattibello, Spavola e delle Capre Km. 14.
Variante lungo l’argine del Canale Foce – Fossa (andata e ritorno da Stazione Foce, punto a ) fino al Casone Donnabona, punto b (km. 20,5 ) o fino all’Oasi Zavelella, punto c (km. 27)
Dislivello positivo
Pianeggiante
Descrizione tecnica
Partendo dal parcheggio di Ponte San Pietro si costeggia il Canale navigabile percorrendo la pista ciclo – pedonale FE 417 che costeggia Via Marina.
In vista del ponte della Statale Romea si tiene la sinistra, ci si immette in Romea, si scavalca il canale e si esce ai piedi della rampa in direzione Lido degli Estensi. In questo tratto di un centinaio di metri lungo la Statale è bene porre molta attenzione per l’intenso traffico automobilistico.
Usciti dalla Romea, al bivio si tiene la sx e poco dopo si abbandona la strada asfaltata (km 6,10) per prendere, all’altezza di un ponte di ferro, il sentiero sterrato d’argine lungo il canale seguendo la ciclabile FE 425 verso le Valli e la Salina di Comacchio
Qui inizia il tratto decisamente più interessante del percorso tra casoni di pesca, barene, dossi, terra, acqua, cielo …..
Proseguendo lungo lo stretto sentiero si incontra a sinistra un ponte in ferro, in stato precario ….
…niente spavento: lo si attraversa senza troppi scossoni, quindi si accede a un’area della salina popolata dai fenicotteri. Si percorre in silenzio il breve tratto di sentiero aperto al passaggio pedonale e si possono ammirare le colonie di fenicotteri rosa.
Si esce, quindi, dalla salina ripercorrendo il ponticello di ferro e, a sinistra, si continua il percorso lungo la Valle
….. fino alla Stazione di pesca Foce dove si trova il bar trattoria Il Bettolino
Usciti dall’area del Bettolino e prima di riprendere il cammino si può ammirare, anche dall’alto di una torre di osservazione, l’area della Valle circostante con casoni e case diroccate in aree sommerse
In questo punto è possibile procedere attraversando il ponte di ferro per completare il giro delle Valli (si può tenere la sinistra, oltre la sbarra, per percorrere un’interessante variante descritta più avanti).
Superato il ponte si tiene la destra lungo la stradina stradina sterrata e percorrendo l’argine, dove si incontrano numerosi casoni di pesca, si raggiunge il punto di partenza al parcheggio di Ponte San Pietro.
VARIANTI
Eliminazione del tratto di ciclabile Comacchio – statale Romea
Come più sopra evidenziato, il primo tratto del percorso qui descritto, da Comacchio fino alla statale Romea di 4 km e mezzo, a parte i primi 300 metri in cui si percorre l’argine del canale, si sviluppa tutto sulla pista ciclo pedonale asfaltata che corre parallela alla strada provinciale; un tratto percorribile in sicurezza ma che non offre alcuna attrazione. Pertanto, lasciando un’auto nel parcheggio di partenza e un’altra nei pressi della Romea, si evita questo tratto noioso e si possono “recuperare” i chilometri persi (4,5) percorrendo un tratto della variante successivamente descritta.
Canale Foce – Donnabona – Fosse
Usciti dall’area di Bettolino, anziché attraversare il ponte di ferro per completare l’anello dell’Oasi di Valle Fattibello si può tenere la sinistra lungo il percorso Foce – Donnabona – Fosse.
Si percorrere un sentiero sterrato tra le acque delle Valli …..
… per raggiungere, prima, il Casone Donnabona ( + 3 km solo andata) ….
….. e con poco meno di altri 4 km (andata) si arriva alla torre di osservazione di Oasi Zavalella
Considerando che dal Casone Donnabona e dall’Oasi Zavalella si deve ritornare, a ritroso, il tratto fatto in andata, a Foce per poi completare l’anello, abbiamo a disposizione da 15 a 30 km in un contesto ambientale di grande valore.
Punto di partenza
Comacchio, parcheggio P4, Ponte San Pietro.
Per chi volesse evitare il tratto più noioso lungo la ciclo – pedonale Comacchio – Porto Garibaldi FE 417 di poco più di 4 km e potendo lasciare un’auto a Comacchio ed un’altra a Porto Garibaldi o Lido degli Estensi, si può partire dal parcheggio situato nei pressi dell’inizio del percorso sterrato che costeggia Valle delle Capre (vedi indicazioni nella descrizione tecnica)
Profilo altimetrico
Pianeggiante
Mappa
Traccia GPS
Scarica qui
Punti di interesse
Già che siamo in zona per la corsa o la camminata, non possiamo perderci una visita alla cittadina di Comacchio con i suoi caratteristici canali e ponti. Qui il portale istituzionale ricco di informazioni
Da visitare a Comacchio segnaliamo, di assoluto valore, il Museo del Delta Antico dove sono esposti i tantissimi materiali rinvenuti con la nave romana nel 1981 e e la Manifattura dei Marinati
Museo del Delta Antico
Il museo è incentrato sulle testimonianze dell’antico delta del Po, nella zona in cui sfociava fino al XII secolo il ramo principale dell’Eridano/Po, che per secoli ha costituito uno snodo di commerci e di civiltà, un importante punto di giunzione tra il mondo adriatico e mediterrano e l’Europa continentale. Particolarmente ricca ed interessante l’ampia sezione dedicata alla nave romana ritrovata a Comacchio nel 1981 con l’intero suo carico. Una nave mercantile, naufragata con ogni probabilità tra il 19 e il 12 a.C, è stata ritrovata nel 1981 nei pressi di Comacchio con gran parte del carico ancora a bordo. Il particolare ambiente di giacitura, privo di ossigeno, ha conservato fino ai nostri giorni anche gli oggetti in legno, cuoio, fibre vegetali che raramente si rinvengono nei contesti archeologici a causa della loro deperibilità. Grazie al suo carico, la nave restituisce uno spaccato di storia e di vita quotidiana. Il carico commerciale della nave è composto da merci di diversa provenienza: piombo spagnolo, ceramica alto adriatica, vino o olio dalla costa adriatica, dalle isole greche, dall’Asia Minore, ceramica da tavola o da cucina, legname, carne, profumi, piccoli oggetti di devozione.
Manifattura dei marinati
La Manifattura dei Marinati dal 2004 è un museo/laboratorio, infatti all’interno del percorso museale fatto di barche, attrezzature, documentari e interviste è attivo il laboratorio di produzione ittica.
La Manifattura racconta la vita degli Uomini di Valle, la lavorazione dell’anguilla e la tradizione manifatturiera della città lagunare, ancora oggi in essere.
Oggi la Manifattura dei Marinati si articola su oltre milleseicento metri: presenta la Sala dei Fuochi, il cuore dell’intero complesso, in cui sono conservati dodici camini intervallati da nicchie, qui avveniva e avviene tuttora la lavorazione dell’Anguilla marinata Tradizionale delle Valli di Comacchio. Accanto alla Sala fuochi vi è la Calata o Fossa, dove approdavano le barche colme di anguilla e pesci destinati alla marinatura. Da poco restaurata e presto accessibile è la Sala degli Aceti con i grandi tini e le botti per la salamoia.
Autore
Gianni Marconato
EXTRA
Per chi fosse interessato a compiere il giro “largo” delle Valli di Comacchio può farlo in 55 km ma con la bicicletta 🙂
Info dettagliate le trovate nel sito di DeltaCiclando. Qui la descrizione dell’anello che interessa una parte del percorso da noi qui descritto.
Qui il GPX di questo percorso (condiviso da DeltaCiclando)